Caveje araldiche

Le caveje araldiche

All'incirca dal 1750, i grandi proprietari terrieri, per distinguere le loro caveje da quelle più povere dei contadini iniziarono a commissionarle con verghe-anello di bronzo sullo stelo e impreziosite da incisioni a bulino e raffigurazioni a cesello: tralci di vite, spighe di grano, grappoli d'uva ecc. Frequente era il caso di nobili committenti grandi proprietari terrieri, che se le facevano costruire con l'araldico stemma di casato. Da quel momento le pagelle delle  caveje oltre a rappresentare i propiziatori simboli agresti, floreali, astronomici o religiosi; iniziarono a raccontare la storia del loro nobile proprietario. Prendendo spunto da questo fatto storico sono state costruite le caveje araldiche rappresentate in questa pagina, e  altre ne potrete vedere cliccando qui

Le sette sorelle di Romagna.

Opera unica e irripetibile. Collezione di 7 caveje araldiche rappresentante gli stemmi araldici dei sette maggiori Comuni della Romagna rinascimentale. Si può notare come la città di Imola all'epoca, facesse parte della Romagna. L'opera è realizzata completamente a mano in argento massiccio. Notevole il sapiente e abile lavoro di disegno, traforo, cesello, bulino e pittura. Sulle basi in legno pregiato, è applicato un cartiglio anch'esso in argento, con inciso il nome della città rappresentata.

Le sette sorelle di Romagna.

Opera unica e irripetibile. Collezione di 7 caveje araldiche che rappresenta gli stemmi araldici dei sette maggiori Comuni della Romagna rinascimentale. Si può notare come la città di Imola all'epoca, facesse parte della Romagna. L'opera è realizzata in ferro forgiato e bonificato per esaltarne la sonorità, Notevole il sapiente e abile lavoro di disegno, traforo e cesello per ottenere caveje dalle linee morbide ed aggraziate. La necessaria eleganza dell'insieme è frutto degli studi sulle proporzioni di numerose caveje storiche. I fiocchi colorati ai lati della pagella servono a indicare il Comune di appartenenza del proprietario della caveja. Nel nostro caso indicano la città di appartenenza. Per costruire una bella caveja non è sufficiente essere un bravo fabbro. A sostegno di questa teoria interviene la storia dei fratelli Orselli di San Pancrazio di Ravenna, entrambi erano bravi fabbri ma solo uno era riconosciuto come "fabbro fine"; ed era quello che faceva le caveje.